venerdì 13 marzo 2009

Jaiku, Qaiku e (naturalmente) Twitter...!

Il settore dei microblogs appare in continuo e rapido mutamento; mentre si può certamente dire che il leader indiscusso rimane al momento Twitter, vi sono diversi "competitori" che si muovono nello steso ambito, e che implementano soluzioni tecnologiche anche sensibilmente diverse. Un concorrente "storico" di Twitter è ad esempio Jaiku. Questo si differenzia in prima istanza per l'adozione di un modello più conversazionale, che si traduce nella possibilità di aggiungere commenti ai post dei vari utenti (mentre appunto Twitter permette esclusivamente di rispondere dal proprio microblog premettendo nel proprio messaggio il nome utente a cui ci si rivolge).


La traiettoria compiuta da Jaiku è piuttosto curiosa: acquisito da Google diverso tempo fa, è rimasto praticamente in naftalina nei magazzini del gigante statunitense (poco o nessuno sviluppo per mesi e mesi), fino a che si deciso a promettere un imminente rilascio del codice come progetto open source. Di recente, Jaiku è rimasto offline per poco più di un giorno, ed è tornato attivo con alcune modifiche piuttosto sostanziali: se da un lato la scomparsa (almeno allo stato attuale) delle inserzioni pubblicitarie, è senz'altro una cosa gradita, dispiace la scomparsa dei feed, un'altra caratteristica interessante che aveva reso Jaiku come uno dei primi servizi di lifestreaming apparsi sul web.

Interessante in questa prospettiva che il modello di Jaiku abbia generato delle esperienze molto simili, ancor prima che il suo codice sia "regalato" alla comunità web: Qaiku è dichiaratamente ispirato - fin nei dettagli della grafica - al modello di Jaiku, di cui ad esempio riprende in pieno la struttura "conversazionale", introducendo però delle novità interessanti come la differenziazione in base al linguaggio, e la possibilità di avere anche canali privati. Per molti versi è un progetto giovanissimo e in fase di pieno sviluppo, ma le potenzialità che presenta sono indubbiamente interessanti...

Insomma un settore quanto mai fluido. La domanda interessante forse è questa: emergerà un serio antagonista a Twitter? Probabilmente è ancora presto per dirlo...

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