"Allora", mi fa il collega, "forse riusciamo ad ottenere dei fondi per il progetto"
"Bene" (il che è vero)
"Potremmo prenderci due mini Mac, con i quali sostituire anche i desktop. Che ne pensi?"
Eccoci, sono vicino al punto di non ritorno. Ecco il momento critico. Da qui non si torna indietro. Sostituire il desktop con Ubuntu e passare 100% a Mac OS (dopo aver "ceduto" sul MacBook) ? Devo decidere, e devo decidere adesso.
Se passo lo so, lo so che non tornerò indietro. Allora, mi abituo ad un ambiente omogeneo, però disimparo pian piano a muovermi dentro Ubuntu. Mi scordo di aspettare le nuove versioni, di verificare i progressi, le alpha, le beta, i forum, i siti di linux. Insomma, nel complesso, dovrei mollare un gran divertimento. Che faccio? Mac OS funziona bene, molto bene, per carità. Non tutto mi piace del desktop di Mac, però funziona bene. Indubbiamente.
Però - insisto - che faccio? Invece di divertirmi a seguire i progressi di Ubuntu passo passo, mi metto a scavare tra i siti che propagano i "rumors" (che più non si può, essendo un sistema chiuso) di cosa stanno facendo gli sviluppatori a Cupertino?
Mmmmm...
No.
Per ora, no.
"Beh guarda, a me serve ancora Ubuntu per quel progetto sugli ammassi globulari (è abbastanza vero, mi è stato consigliato, NdA), tutto sommato il desktop va ancora bene. Se ci sono dei fondi, potrei avanzare la richiesta per un tablet (non per forza un iPad) ottimo per leggere documenti ovunque. Tanto dovrei spendere anche meno"
"Ah, come vuoi. Va bene, allora."
Per ora è andata. Questa volta, ho resistito.