Continua la serie delle riflessioni estemporanee di un utente iOS alle prese con un tablet Android, il Nexus 7: il nostro, dopo aver scoperto con piacere la multiutenza, ora si trova ad istallare le sue app preferite… seguitelo nei suoi ragionamenti, potrebbe darvi qualche spunto interessante.
E’ completamente diversa la filosofia di gestione delle App, nei due sistemi. Meno male, altrimenti non sarebbe divertente, per il nostro utente avvezzo ad iOS: non potrebbe imparare niente di nuovo! Cominciamo da iOS, che è governata da un paradigma più semplice. L’applicazione istallata trova necessariamente posto sullo schermo del tablet, nell’ambiente di lavoro. Difatti al visuale standard del desktop è quella che comprende l’elenco delle app. Non è contemplata la possibilità che una app istallata non sia in sullo schermo con la sua iconcina, da sola o in qualche cartella.
E’ tutto lì, alla fine il punto sono le app...
Ecco perché disistallare App in iOS è di una semplicità estrema: si elimina semplicemente la relativa icona, cestinandola, e il sistema provvede a togliere di torno la relativa applicazione. Veramente, il massimo della semplicità (innegabilmente, molto pratico).
Tant’é che passando da iOS ad Android all’inizio non ci si trova. Si pensa che basti eliminare l’icona e l’applicazione scompare. No, su Android non è così. Perché Android ha una schermata apposita dove vengono mostrate tutte le App istallate, a prescindere che siano state collocate o meno su uno degli schermi virtuali del tablet. La corrispondenza totale tra icona e app dunque non c’è più: una app può non essere presente in nessun desktop virtuale, ma essere presente e richiamata alla bisogna, tramite il passaggio preliminare alla schermata con la lista delle app. Schermata che appunto su iOS non esiste - o meglio, è il default.
Dunque su Android per eliminare una App si dovrà andare all’interno delle impostazioni, trovare la voce gestione applicazioni, esaminare la lista e trovare quella da eliminare. Finalmente si potrà provvedere a cancellare quella app che non serve più o che poteva servire ma mette quel fastidioso banner pubblicitario per cui arrivederci e grazie...
Anche l’istallazione delle App può seguire traiettorie diverse. E’ ben vero che ognuno dei due sistemi ha il suo specifico market dove selezionare (eventualmente pagare) e poi scaricare le varie App. E’ vero che è possibile accedervi - ovviamente - direttamente dal tablet, per effettuare le varie operazioni necessarie a portare l’app sul proprio dispositivo. Però per Android c’è un canale addizionale. Si può istallare l’app anche da un qualsiasi computer connesso ad Internet, previa autenticazione su Google Play. Da lì, si possono acquistare e indirizzare le app sui propri device Android, precedentemente registrati: se il device selezionato è acceso ed è sotto copertura di rete, la procedura di istallazione partirà automaticamente.
Come dire, posso istallare dal lavoro un software sul Nexus che è rimasto a casa (beato lui), e trovarlo istallato al mio rientro. Questo è allineato al paradigma Google, per cui qualsiasi cosa la devo poter fare dal browser, e segue fedelmente la filosofia Internet-centrica invece che dispositivo-centrica che è (ancora?) prevalente in Apple. In questo sono con Android: devo dire che si rivela di una comodità apprezzabile.
(2 - continua)