Dopo qualche giorno di utilizzo del mio nuovo Nexus 7, sto iniziando ad avere le idee più chiare sui pregi e difetti (o meglio su cose che mi piacciono e cose che mi piacciono meno - o alle quali non sono abituato). Quello che noto, e che dettaglierò in alcuni post di prossima pubblicazione, in realtà è un mix di cose relative al tablet in se stesso e di istanze più specificamente relative al sistema operativo Android (e segnatamente alla versione 4.4 KitKat).
Il mio termine di confronto è inevitabilmente il mio altro tablet, ovvero l’iPad 2 di Apple, aggiornato all’ultima versione di iOS 7 (lodevole che Apple abbia permesso un aggiornamento all’ultima versione per questo tablet ormai… non proprio nuovissimo).
Ovviamente il confronto non si può basare sulle specifiche hardware: sarebbe ingeneroso prendere un modello attuale e compararlo ad un modello se volete decisamente più costoso ma percettibilmente più antico.
Photo Credit: JD Hancock via Compfight cc
Insomma se ancora siete curiosi, prendete queste osservazioni per quel che sono; riflessioni di un utente iPad 2 che si trova in mano un Nexus 7 e comincia a curiosare per capire le affinità e le differenze.
Andiamo perciò ad incominciare.
Dunque, una cosa che mi piace molto è il sistema di multiutenza, che viene con la versione aggiornata di Android. Lo cito per primo perché è una cosa che mi ha aiutato molto a trovare le motivazioni per l’acquisto (se pure ce ne fosse stato bisogno). Abilitando la multiutenza sul Nexus, diventa realmente possibile utilizzare il tablet in condivisione all’interno di una famiglia: non solo si possono creare profili specifici per diversi utenti (che avranno le loro personalizzazioni, i loro account di Facebook e di Google, i loro punteggi dei giochi, i loro libri, etc…), ma è anche possibile creare account con limitazioni, decidendo quali applicazioni possono girare e quali no. Semplicemente l’utente amministratore, nelle impostazioni, ha la possibilità di decidere quali applicazioni possono essere abilitate per l’utente “limitato” e quali invece no. Scorrendo la lista mi accorgo che non tutte le applicazioni, al momento, supportano l’uso per l’utente con limitazione (Gmail ad esempio, no). In ogni caso non è un gran problema perché si può sempre ovviare creando un utente vero e proprio.
Curiosamente, un utente “normale” non ha la facoltà di vedere quali sono le app istallate dall’amministratore, ad esempio. All’atto dell’abilitazione dell’account, riceve in dotazione il normale corredo di app tipiche di un Nexus “pulito”, e poi può procedere, come l’amministratore, ad istallarne altre (a patto che abbia ovviamente effettuato l’autenticazione su Google). Se si trova ad istallare una app che non è sul device, la procedura sarà la solita e comprenderà lo scaricamento via Internet. Se si trova ad istallare una app che in realtà è già istallata per altri utenti (ma lui non lo sa), l’istallazione sarà ovviamente istantanea perché comporterà in realtà niente di più che l’abilitazione per l’utente di un programma già residente in macchina.
In parole povere, diciamo che io voglia istallare Asphalt 8 sul Nexus. Se nessuno lo ha istallato ci metterò il mio tempo (dopotutto è abbastanza massiccio), se invece l’istallazione è istantanea, vuol dire che era giù sul Nexus, istallato da qualche altro utente.
Dopotutto non è male; in questo modo un utente non si può nemmeno impicciare direttamente delle app istallate da altri; procede soltanto ad istallare la sue. Se non ci sono, si scaricano. Se poi già ci sono, bene, il sistema lo sa e agisce di conseguenza.
Ecco, questo in un iPad non lo si trova proprio. D’accordo che nulla vieta di passarsi di mano l’iPad quando serve. Ma bastano due persone che vogliono accedere all’account Facebook o Gmail per creare una certa inevitabile frizione nell’uso condìviso (chi scrive lo sa: gli è capitato di trovarsi bacheche di Facebook assolutamente incomprensibili, per poi realizzare con disappunto che era stato loggiato fuori dal suo account perché qualcun altro aveva usato l’iPad).
Con un sistema multiutente, tra l'altro, è ovviamente possibile proteggere determinati contenuti, che rimangono prerogativa dell’account principale (mi pare che sia l’unico a poter essere protetto con password, ma per un tablet mi pare sufficiente).
C’è una diversa filosofia, sotto, evidentemente. Per Apple il dispositivo è eminentemente personale. Idealmente uno dovrebbe avere un iPad per casa per ogni persona che vuole usarlo (se il budget familiare lo permette, beninteso). Per Google un dispositivo come il Nexus può essere acquistato espressamente per essere condiviso.
Il che, detto tra noi, mi pare decisamente un’ottima idea.